Dean Bowman’s Screaming Hendrix Or So..
(Dean Bowman, Giovanni Rago, Pasquale Fortunato, Max Magaldi)

La più incredibile voce in circolazione.
La musica del più importante chitarrista della storia del rock e di una delle più influenti band degli ultimi 20 anni.
“Screaming Hendrix Or So” è l’unica occasione per ascoltare Dean Bowman cantare di nuovo la musica degli Screaming Headless Torsos (la storica band protagonista della “nouvelle vogue” dell’acid-funk newyorchese) insieme ad alcuni grandi classici Hendrixiani completamente rivisitati e a nuovi brani con cui il vocalist americano riprende il suo percorso di sperimentazione ed innovazione.

“La più importante voce jazz dai tempi di Bobby McFerrin” – Sue Mingus
“La voce di un Dio” – Madonna
“Un’ estensione vocale che umilierebbe Mariah Carey” – Billboard
“Come fa a fare queste cose?” – David Liebman
“Arthur Prysock incontra Leon Thomas che incontra Robert Plant…” – Vernon Reid
“Una forza della natura” – Debbie Harry
“Ma chi cazzo so’ questi?!” – Ivan Liuzzo, tour manager Subsonica

Dean Bowman Screaming Hendrix
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Locus Trio
(Giovanni Rago, Mario Guarini, Lucrezio de Seta)

Può nascere della musica da un rapporto intenso con un luogo? Locus è il frutto del connubio musica-viaggio, un’unione presente da sempre nella letteratura musicale. In questo caso da dove nasce questa musica e da quale aspetto particolare?
Se il raggiungimento di questi luoghi è stato motivato da priorità musicali e culturali, ricerche di studio, approfondimenti, esperienze formative, invece, la composizione di questi brani è legata non solo da queste intenzioni, ma soprattuto dall’attraversamento fisico di questi luoghi, dall’esperienza viva che si può avere con ognuno di essi, lasciando che in sé stimolino le percezioni, l’intelletto e l’emotività.
Attraverso questa esperienza musicale luoghi distanti geograficamente e culturalmente si ritrovano tutti insieme a convivere in questo progetto, che diventa, quindi, esso stesso un luogo: locus.

Hartmut Saam Trio 

(Hartmut Saam, Giovanni Rago, Max Magaldi)

Può un contrabbasso entrare in una fisarmonica?

Sulla falsariga degli incontri tra ombrelli e macchine da cucire di Bretoniana memoria, Hartmut Saam modifica la sua fisarmonica, trasformandone la parte dei “bassi” in un controller midi con cui suonare qualsiasi tipo di virtual instrument.

Col suo strumento ibrido porta in giro musica ibrida, Jazz dalle venature decisamente gitane. Brani inediti e grandi classici reinterpretati: a volte ti sentirai a New Orleans, altre a Parigi, altre ancora a Tirana, restando seduto al tavolo, continuando a sorseggiare il tuo vino, socchiudendo anche solo per un attimo gli occhi.

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TheAndrè – Distorsioni e Rivoluzioni sul tema De Andrè 

(Guido Maria Grillo, Giovanni Rago, Max Magaldi)

Progetto nuovissimo, liberamente tratto dall’opera di Fabrizio De Andrè. Nulla a che vedere con il concetto di cover band ma personale e creativa rielaborazione di canzoni, per noi, particolarmente significative.

Ardite evoluzioni e libere interpretazioni delle canzoni di Fabrizio De Andrè. Per voci, corde, battiti e rumori. Il senso della lezione di Faber sta nell’opportunità di elaborarla, è la stazione di partenza di un treno ricolmo di poesia, umanità, filosofia, in rotta verso orizzonti sempre nuovi. Una corsa senza fine, libera da stereotipi, luoghi comuni, conformismi e vanità, che attraversa il tempo e le coscienze, e le scuote dall’interno. Tra elettronica, jazz, folk e cantautorato. Guido Maria Grillo (voce e chitarra), Giovanni Rago (chitarre), Max Magaldi (percussioni e programming).

Meridian Akoustik

(Giovanni Rago, Mario Perazzo, Marco Castaldo)

Rielaborazione musicale e ideale, interpretazione ed espressione esistenziale, la storicità e il sociale in musica. Questi alcuni dei principali impulsi che hanno dato vita ai Meridian, un progetto nato nel 2001 dall’incontro tra Giovanni Rago e Marco Castaldo, che inizialmente hanno optato per il genere progressive rock ad alto impatto sonoro.
La scelta di suonare in acustico nasce invece nel 2006 e risponde principalmente a due esigenze correlate: la volontà di comunicazione, più definita nell’ovattatura dei suoni della chitarra acustica e del piano, e la convinzione che la potenza, nell’accezione nietzchiana, della musica tutta, edita ed inedita, sia indipendente dai mezzi usati per riprodurla: la melodia gridata sottovoce di fianco all’urlo più silenzioso.
I Meridian hanno un repertorio di oltre 200 pezzi, comprendenti versioni rock unplugged dei grandi gruppi che hanno fatto la storia: Beatles, Queen, Led Zeppelin, Pink Floyd, The Doors, sino ad arrivare a Stevie Wonder, Jeff Buckley e al cantautorato italiano.
Gli inediti invece sono il frutto di una profonda riflessione di tutto ciò che si nasconde dentro e fuori (luoghi irrimediabilmente legati e compromessi) l’uomo, il cui punto di vista diventa figurazione e concentrazione dell’esistenza generale: così la bellezza del cielo è allegoria dei desideri perduti o ancora da venire, e la notte, complice dell’assassino, amica che trasfigura la realtà; la contraddizione diviene sinonimo della quotidianità, che tutto trasforma e niente muta, mentre gli occhi dell’Antigone di Sofocle diventano il teatro eroico di un gesto assoluto.

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